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Il cameo: tutto il fascino di un gioiello senza tempo

Monday, August 30, 2021

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Quando si dice “cameo” (o cammeo, entrambe le diciture sono corrette) si pensa immediatamente ai gioielli ottocenteschi e tanto eleganti, indossati dalle dame di un tempo. In realtà il cameo vanta una storia molto più antica, e può essere anche molto attuale, indossato perfino su abiti casual. Scopriamo allora, insieme alla gioielleria di Udine Giorgio Szulin, qualcosa di più su questo capolavoro orafo dal fascino indiscusso e senza tempo.

Secoli di tradizione orafa e millenni di storia 

Il cameo ha alle spalle secoli e secoli di storia, a partire dall'antica Grecia. Le prime notizie dei camei come ornamento si hanno infatti proprio relativamente a questo periodo storico, visto che sono stati ritrovati nelle tombe delle signore dell'aristocrazia greca di epoca ellenistica (intorno al III secolo a.C.). Del resto, nei musei di tutto il mondo dedicati all'arte greca antica è possibile ammirare dei bellissimi camei, e a questa antica tradizione orafa risale quella attuale della zona di Torre del Greco, in provincia di Napoli. Apprezzati in tutte le epoche successive (gli aristocratici e gli imperatori romani non rinunciavano mai ad un cameo come ritratto), furono molto amati anche da regine famose, come Caterina di Russia, e l'attuale regina Elisabetta II dei Windsor.

Il cameo Gonzaga 

Una piccola parentesi per sottolineare che uno dei camei più belli al mondo, sempre di epoca ellenistica, è il famoso “cameo Gonzaga”, che prende il nome dalla potente famiglia rinascimentale di Mantova che lo possedeva. Ritrae due figure, una maschile e l'altra femminile, di profilo: si pensa che si tratti di Alessandro Magno e la sua compagna Olimpiade. La fattura del mantello di Alessandro è talmente minuziosa da lasciare sbalorditi per la bravura degli orafi di un tempo. Per chi volesse ammirarlo, oggi il cameo è esposto al museo Hermitage di San Pietroburgo.

Come è fatto un cameo: le fasi della realizzazione 

Dopo questo breve excursus storico cerchiamo di capire come viene realizzato un cameo e a cosa bisogna stare attenti perché esso sia autentico. Un cameo è un piccolo ritratto, simile ai dagherrotipi dell'800, che viene scolpito in rilievo su una corniola o su una pietra onice o agata. Per far “venire fuori” il profilo ritratto l'orafo utilizza la tecnica dell'incisione: in questo modo tutte le sfumature e le stratificazioni della pietra su cui si lavora vengono tutte alla luce. Si comincia dall'intaglio e poi l'artista artigiano, maestro orafo che lavora al cameo, procede a creare la figura: può essere un profilo di uomo o di donna, un animale, una scena di caccia, un bambino, un angioletto, etc. Lavorare ai camei è una vera e propria specializzazione artistica.

La scelta dei materiali su cui lavorare: attenzione ai falsi! 

I camei autentici vengono realizzati sempre su corniole di ottima qualità (da conchiglie stratificate a più colori, dal bianco al rosa, fino all'arancio/beige) o su pietre dure e coralli. Quando vengono creati su plastiche o resine sono dei falsi oppure camei di basso livello artistico e basso valore. Oltre alla buona qualità del materiale su cui si lavora, occorre anche che l'artigiano sia molto bravo: una pessima lavorazione, poco attenta ai dettagli, rischia infatti di svalutare anche il valore della pietra dura o della corniola più preziosa. Interessante notare, quando si cerca di appurare il valore e l'antichità di un cameo, che più i profili sono perfetti, più il valore è basso. Un nasino all'insù, ad esempio, è indice di lavorazione al laser e non di cesellatura a mano. È bene dunque stare attenti al fatto che il dettaglio veritiero, invece, è prova del lavoro del grande artigiano, “maestro orafo del corallo”.
cameo gioiello


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